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Domenica, 29 Febbraio 2004 - 00:40
Gli Usa invitano a non investire nel settore petrolifero iraniano

Teheran - Gli Usa hanno chiesto al mondo di non investire in Iran nel settore petrolifero.

Chiedendo ai paesi europei di non stringere accordi economici con l'Iran, il portavoce del Dipartimento di Stato, Richard Boucher, durante un'intervista ha dichiarato che "non è intelligente investire nell'industria del petrolio, perchè non è ancora cambiato l'atteggiamento di Teheran riguardo a molti problemi, tra cui quello della sua attività nucleare."

Nonostante ciò, Malesia, Francia e Giappone ieri hanno firmato nuovi accordi per lo sviluppo dell'industria petrolifera iraniana.

Secondo il portavoce americano, la posizione dell'Iran riguardo ad Al Qaida, al terrorismo, ai diritti umani e all’attività nucleare ancora non è chiara.

Una legge americana del 1996 vieta a tutte le società statunitensi di investire nel settore petrolifero iraniano. Alcune voci sostengono però che gli Usa intendono modificare tale legge e riesaminare la loro posizione in proposito.

Venerdì, 27 Febbraio 2004 - 00:38
La Gran Bretagna lancia un avvertimento all’Iran

Roma - Il Primo Ministro inglese Tony Blair ha lanciato un avvertimento all’Iran affinché collabori completamente e in modo chiaro e trasparente con l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (IAEA).

I ministri degli Affari Esteri della Gran Bretagna, della Francia e della Germania nel novembre scorso hanno firmato a Teheran un accordo sull'attività nucleare iraniana.

Con la firma dell’accordo, l'Iran ha accettato la sospensione del programma di arricchimento dell'uranio e ha aderito al protocollo aggiuntivo riguardante la proliferazione nucleare.

Ma gli ispettori dell'Agenzia hanno recentemente denunciato la scoperta in Iran di centrifughe veloci (modello P2) per l'arricchimento dell'uranio e la conduzione di esperimenti basati sul polonio.

Giovedì, 26 Febbraio 2004 - 00:34
Iran: la proposta da 5 miliardi di dollari per investimento stranieri

Teheran – l'Iran ha avuto una proposta di 5 miliardi di dollari d'investimento straniero di cui 3/5 miliardi nel campo petrolifero.

Una proposta negli ultimi 10 anni è senza precedente Iran, ha annunciato vice ministro economico dell'Iran Heidar Hosieni.

Secondo Hoseini la crescita economica dell'Iran nell'anno scorso è stata pari a 7/6%.

La crescita economica ed alcune leggi che sono state approvate dal parlamento per favorire l'investimento straniero, hanno causato l'aumento delle proposte degli investimenti stranieri.

Fin adesso l'Austria, il Germania, l'Italia, la Turchia, la Finlandia , la Corea, la Spania, la Francia, la Tunisia, la Malizia, la Gorgia, la Ucraina, la Romania e la Croazia hanno fatto degli investimenti di capitale in Iran.

Venerdì, 20 Febbraio 2004 - 18:47
Premio Nobel Shirin Ebadi a Berna l'8 marzo

L'iraniana Shirin Ebadi, premio Nobel per la pace 2003, sarà presente l'8 marzo -
Giornata della donna - a Berna e pronuncerà un discorso davanti alle Camere. Incontrerà anche la consigliera federale Micheline Calmy-Rey.

La Ebadi è stata invitata a seguito di un'iniziativa delle parlamentari Hildegard Fässler (PS/SG), Christine Egerszegi (PLR/AG) e Lucrezia Meier-Schatz (PPD/SG).

Sarà la prima donna invitata ad esprimersi in parlamento e il primo ospite a non ricoprire un ruolo istituzionale. (Swissinfo)

Il testo completo del discorso di Shirin Ebadi all'Università Roma 3

Nel nome di Dio dello spirito e della saggezza

Cari e stimati colleghi, professori, studenti, amici presenti, signore e signori,

Sono felice di rivolgermi a Voi oggi da questo meritorio podio. L’università è la vera casa e il vero luogo di tutti quelli che hanno posto la morale in testa alle proprie attività, coloro i quali si sono dedicati alle cause dell’umanità, persone fiere non per il loro conto in banca ma per il numero di libri che hanno pubblicato, orgogliosi per il numero di allievi che hanno istruito e non per le superficialità materiali.

L’Italia sotto questo aspetto ha una brillante storia e reputazione. Il numero delle sue università, dei professori competenti che vi lavorano e degli studenti bravi e impegnati che cercano il potere nel sapere. Un gran numero di architetti iraniani ha studiato nelle università italiane. Vi sono grata per aver generosamente donato il Vostro sapere ai miei compatrioti.

In Iran, la mia patria, l’Italia è il simbolo dell’architettura, dell’arte e della letteratura. Le opere di molti scrittori italiani come Dante, Silone, Natalia Ginzburg, Italo Calvino e molti altri.., nonché di registi italiani, tra i quali Federico Fellini, Roberto Rossellini, sono state tradotte in lingua persiana e hanno un gran numero di appassionati lettori e ammiratori.

Signore e signori,
Ci sono molte similitudini culturali tra l’Iran e l’Italia: entrambe l’antica Persia e Roma, sono state tra i più grandi imperi di un tempo e a guida di antiche civiltà. Entrambe le civiltà hanno cresciuto nel proprio seno i più illustri personaggi, donandoli all’eredità culturale del mondo, come Galileo e Avicenna (Abu Ali Sina). Entrambe sono state soggette agli attacchi dei nemici, ma hanno difeso la propria cultura e la propria entità fino all’ultimo respiro. Oggi Voi parlate in lingua italiana e noi parliamo in lingua persiana e questo è motivo di grande orgoglio. Molte antiche civiltà sono state spazzate via e di loro è rimasto un solo capitolo della storia. Invece io e Voi siamo eredi delle nostre antiche civiltà e le passeremo alle future generazioni.

L’Iran e l’Italia hanno sofferto entrambe sotto regimi totalitari e dittature ma hanno resistito. L’Iran e l’Italia sono state entrambe vittime di regimi che hanno oppresso i loro popoli in nome della religione, ma i loro popoli hanno proclamato che non sono in guerra contro la religione ma chiedono leggi che siano adeguate alle circostanze del tempo e del luogo, leggi che possano risolvere le necessità sociali.

Siamo distanti geograficamente, Voi Vi trovate in Europa e l’Iran è situato in Asia, ma i nostri cuori sono vicini. Voi in Europa avete sperimentato il Rinascimento e perciò avete potuto superare molti dei Vostri problemi con più facilità rispetto al popolo iraniano a cui manca l’esperienza rinascimentale. Ma niente paura, ci troviamo nell’era di internet, conosciamo la strada percorsa e abbiamo a disposizione le preziose esperienze vissute. Come Voi, anche noi saremo sicuramente in grado di risolvere i nostri problemi attuali mantenendo l’autenticità della nostra cultura.

Signore e Signori,
Noi veniamo dal Medio Oriente, una zona inquieta, soggetta a disordini. In alcuni discorsi sentiamo dire che la mappa del Medio Oriente deve cambiare e i popoli che vivono in questa zona, stupiti, si domandano: non è al popolo di un paese che spetta di decidere il destino del proprio paese? Allora perché gli altri tracciano le nostre mappe? Un giorno aiutavano i Talibani ad arrivare al potere e un altro giorno attaccavano l’Afghanistan con la scusa dei Talibani. Aiutavano Saddam, gli hanno fornito le armi chimiche per bombardare il popolo iraniano e la zona irachena popolata dai Kurdi, e un altro giorno hanno attaccato l’Iraq accusandolo di avere le bombe chimiche. I militari iraniani, nonché la popolazione civile, a quindici anni dalla fine della guerra, soffrono ancora per le nefaste conseguenze dei bombardamenti chimici; loro sanno benissimo che, senza l’appoggio di alcuni governi occidentali, Saddam non sarebbe mai stato in grado di procurarsi un arsenale così pericoloso. Ora che è arrivato il momento di processare gli aggressori, non soltanto Saddam, ma anche i suoi sostenitori dovranno rispondere di fronte alla coscienza umana e all’opinione pubblica mondiale.

Cari colleghi,
solo quando c’è pace e tranquillità, l’albero del sapere dà i suoi frutti, la creatività artistica si rivela e il carro della civiltà va avanti. Però, un qualunque silenzio non è tranquillità e una qualunque pace non è quella durevole.

Una pace duratura è quella che è stata costruita su due pilastri di giustizia e democrazia, altrimenti, anche se c’è silenzio, non è di tranquillità ma di soffocamento. Il silenzio in una società oppressa, una società dove nessuno ha la forza di parlare e ogni voce contraria viene soffocata sotto la minaccia del carcere o a forza delle pallottole, è un silenzio da cimitero e presto o tardi causerà disordini che non giovano a nessuno.

Non dimentichiamo il silenzio che ha governato per settant’anni nell’Unione Sovietica, lo stesso silenzio che attualmente ombreggia in alcuni paesi del mondo.

Dobbiamo custodire e considerare sacra la pace e, ancora prima, ritenere importante la giustizia e la democrazia.

D’altro canto, la pace ha due facciate, quella interiore e quella esteriore; come il mondo in cui viviamo e di cui non conosciamo tutti i profondi segreti. Senza una pace interiore non è possibile una pace esteriore; ma la pace interiore è la tranquillità di una vita vissuta con uno scopo. Coloro che ancora non hanno uno scopo nella propria vita sono individui confusi che non trovano pace in nessun luogo e non trovano il proprio io da nessuna parte; è il compito di noi insegnanti di aiutare i nostri allievi in questa loro ricerca, di illuminare il loro cammino cosicché possano trovare la strada e trovare se stessi e, vivendo felici, possano essere utili anche per gli altri. In altre parole vivere felici ed essere utili per la società e per gli altri sono pilastri di una pace interiore. Una società in grado di porre questo obiettivo in testa ai propri programmi didattici ed educare i giovani che mentre godono i piaceri della vita possono pensare anche agli altri, proseguirà, senza alcun dubbio, verso la pace. E quindi, la pace nasce dentro di noi, si sviluppa in famiglia e finalmente scorre nelle arterie della società. In altre parole, la pace comincia dalla scuola, poi si sviluppa a livello nazionale e raggiunge territorio mondiale.

È così che insegnanti e professori agiscono in qualità di pilastri della pace a livello nazionale e globale e in questa direzione il rapporto tra le comunità scientifiche di tutto il mondo è l’elemento più importante per lo sviluppo e la stabilità della pace. Scambio di studenti e professori, traduzione di libri in lingue diverse, creazione di università virtuali e creazione dei corsi di studio internazionali sono tutti di grande aiuto per la realizzazione del contatto e rapporto internazionale.

I paesi scientificamente avanzati devono generosamente mettere il loro sapere a disposizione degli studenti nei paesi del Sud del mondo. La peggiore piaga per la scienza è la grettezza che purtroppo è attualmente molto diffusa nel mondo. Dopo l’evento dell’undici settembre, agli studenti dei paesi del Sud del mondo viene impedito di studiare in America in alcuni campi di tecnologia più avanzata come quella informatica, ingegneria nucleare, ingegneria genetica. E gli studenti che stanno già studiando queste discipline sono stati avvertiti che appena completeranno la prima fase del loro studio dovranno cambiare la materia. In alcuni altri paesi occidentali, nonostante tale restrizione non è stata ufficialmente annunciata, gli studenti di alcuni paesi del Sud non vengono ammessi alle facoltà di tecnologie più avanzate.

Se vediamo il mondo come un villaggio globale, dobbiamo tutti essere partecipi con tutti i suoi doni e vantaggi, tra gli altri, anche il sapere. Non possiamo pretendere di essere una comunità globale se una parte della popolazione del mondo viene privata del sapere. Dobbiamo essere generosi come il cielo, fare fertile l’albero della conoscenza come la terra, diffondere l’amicizia come il vento, essere ostili e furiosi contro l’ignoranza e l’intolleranza come fuoco.
Dobbiamo essere umani, essere gentili. Gentili.
Grazie.

Mercoledì, 18 Febbraio 2004 - 19:21
Iran: Campagna elettorale e San Valentino

Teheran - San Valentino ha giocato un ruolo importante nella campagna elettorale iraniana.
Nel giorno di San Valentino i candidati dell'ala conservatrice di Teheran hanno distribuito regali fra i giovani, nella speranza di ottenere i loro voti.

La festività di San Valentino, pur non essendo una celebrazione islamica, da qualche anno viene festeggiata dai giovani, seppur contro il volere delle autorità religiose del Paese.
Le prossime elezioni parlamentari si svolgeranno venerdì 20 febbraio, ma a contendersi il potere saranno solo i conservatori. Infatti, i riformisti hanno deciso di non presentarsi alle elezioni, intendendo così protestare contro la bocciatura del Consiglio dei Guardiani della maggior parte dei candidati riformisti.

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I deputati riformisti iraniani rischiano l’arresto

Teheran - Fonti vicine ai riformisti iraniani hanno dichiarato che i deputati di tale schieramento politico rischiano l’arresto in concomitanza con la fine dei lavori del vigente parlamento (ovvero a maggio).

In seguito alle elezioni del 20 febbraio, i riformisti cederanno la maggioranza parlamentare ai conservatori.

Le stesse fonti sostengono che la polizia ed i Pasdaran (i Guardiani della Rivoluzione) hanno già stilato un lungo elenco contenente accuse dirette ad importanti personaggi dello schieramento riformista, tra cui Fatemeh Haghighat, deputata riformista di Teheran, Mirdamadi, capo dell'attuale Commissione per la Sicurezza Parlamentare, Armin deputato di Teheran e Shirzad, deputato di Esfahan.

Il nuovo canale televisivo americano in lingua araba

Teheran – Nasce oggi "Alhurrah", canale televisivo americano che trasmetterà programmi in lingua araba nei paesi del Medio Oriente.

Le trasmissioni del canale finanziato del Congresso Americano hanno luogo in Virginia e le sedi dell’emittente si trovano in 22 paesi medio-orientali, tra cui l’Iran.

La maggior parte dei programmi televisivi affronterà argomenti riguardanti la situazione irachena, poiché lo scopo delle autorità americane è contrastare i messaggi lanciati dalle emittenti Aljazirah e Alarabiah.

Infatti, gli statunitensi hanno più volte accusato i due canali arabi di diffondere notizie false su Bin Laden e Al-Qauedeh.

Iran: San Valentino più importante delle elezioni parlamentari

Teheran – Nonostante in Iran siano iniziate da sabato scorso le campagne elettorali per le elezioni parlamentari del 20 febbraio, l’entusiasmo degli elettori tarda a farsi sentire e si prevede che la partecipazione sarà molto bassa.

Dopo la bocciatura da parte del Consiglio dei Guardiani di più di 2500 dei loro candidati, circa 600 riformisti hanno annunciato che non parteciperanno alle elezioni poiché le ritengono "illegali" e "antidemocratiche".

Secondo alcuni opinionisti, il temuto e previsto astensionismo sarà dovuto principalmente alla mancanza di fiducia nei confronti delle varie fazioni politiche iraniane.

Pare addirittura che la festività di San Valentino, da qualche anno celebrata anche dai giovani iraniani, sia considerata più interessante delle elezioni parlamentari.

In ogni caso, è dato per certo che venerdì prossimo i conservatori, noncuranti delle critiche interne ed esterne, non avendo avversari da affrontare vinceranno le elezioni, mettendo in difficoltà il governo riformista di Khatami.

Lo sport avvicina l’Iran agli USA

Teheran – Nonostante dopo il terremoto di Bam del gennaio scorso, l'Iran abbia rifiutato di accettare una delegazione parlamentare americana, i due paesi continuano ad entrare in contatto attraverso lo sport.

Infatti, gli Stati Uniti parteciperanno con una propria squadra all’annuale campionato di lotta che si svolgerà la prossima settimana a Teheran. La competizione avrà luogo in concomitanza con la cerimonia del Venticinquesimo Anniversario della Rivoluzione Islamica dell'Iran.

Un altro appuntamento è fissato per il prossimo aprile, data in cui la squadra nazionale di calcio iraniano giocherà a Los Angeles.

Fonti iraniane sostengono che esistono ancora molte possibilità di dialogo e avvicinamento tra l’Iran e gli Stati Uniti. Pare infatti che la visita dei parlamentari americani nel Paese sia stata posticipata esclusivamente a causa della difficile situazione pre-elettorale in cui si trova attualmente l'Iran (le elezioni parlamentari si svolgeranno il 20 febbraio).

Martedì, 17 Febbraio 2004 - 10:29
Un gruppo di iraniani residenti in Usa chiede a Bush di aiutare la democrazia iraniana

Teheran – Un gruppo di iraniani residenti negli Stati Uniti ha inviato oggi una lettera al Presidente George Bush, per chiedere di aiutare l’Iran ad instaurare un governo democratico. Tale gruppo fa parte del "Comitato di Coordinazione del Movimento Studentesco per la Democrazia" ed è attivo dal 1997.

Secondo quanto riferisce la radio America, nella lettera indirizzata a Bush è stato scritto che "il popolo iraniano non ha nessuna speranza nelle riforme e le prossime elezioni parlamentari saranno una delusione per il popolo iraniano, poiché vi concorreranno solamente candidati conservatori".

Lunedì, 16 Febbraio 2004 - 19:01
L'Italia come mediatrice fra Iran e Usa

Teheran - Il Ministro degli Affari Esteri Italiani Franco Frattini sta giocando il ruolo di mediatore fra l'Iran e gli Stati Uniti.

Secondo le fonti iraniane, la settimana scorsa in occasione della visita di Kharrazi a Roma, Frattini e il Ministro degli Affari Esteri Iraniano avrebbero discusso dei difficili rapporti tra i due Paesi.

Già nel suo recente viaggio a Teheran, Frattini aveva svolto il ruolo di mediatore affrontando argomenti relativi all’attività nucleare iraniana, alla questione irachena e alle elezione parlamentari che si svolgeranno il 20 febbraio in Iran.

Dopo aver ascoltato entrambe le parti, Frattini ha portato ai due paesi i messaggi delle rispettive autorità, sperando in un avvicinamento delle due Nazioni. Difatti, recentemente Iran e Stati Uniti hanno collaborato nel corso delle missioni in Afghanistan e Iraq.

Non è la prima volta che l’Italia si propone come mediatrice tra i due Paesi, poiché già in seguito alla Rivoluzione Islamica dell'Iran aveva svolto tale ruolo.

Martedì, 10 Febbraio 2004 - 18:22
Le richieste di perdono per Kobra Rahmanpour

Kobra Rahmanpour l'iraniana di 22 anni è la donna condannata a morte per omicidio premeditato della sua suocera 90 enne, avvenuto nel 2000.

L'esecuzione della condanna a morte era prevista per mercoledì 31 dicembre. Secondo le notizie diffuse, l'esecuzione non è stata possibile per mancanza degli strumenti per il patibolo, ma la verità è che i carcerari visto la buona condotta della donna nel carcere non hanno voluto proseguire. L'esecuzione è stata rimandata in una data da destinarsi.

A chiedere l'esecuzione della condanna sono gli eredi della donna assassinata, quali il figlio della vittima e il marito della donna condannata e sua sorella 60 enne.

Nel novembre scorso il marito di Kobra Rahmanpour, presentando i documenti che dimostravano lui come erede legittimo della madre, ha chiesto l'esecuzione della condanna a morte. Secondo il codice penale in vigore in Iran, la decisione di infliggere la pena di morte (Qisas-e-Nafs) dipende dagli eredi della vittima.

Dopo la conferma dalla Corte suprema, la sentenza di morte imposta per l'omicidio può essere permutato soltanto se gli eredi della vittima rinunciano al loro diritto alla punizione e chiedono preferibilmente il pagamento dei soldi per il sangue (Diyeh).

Khorramshahi l'avvocato di Kobra Rahmanpour ha chiesto la clemenza alla famiglia della vittima, ma finora senza un risultato. Mina Kiani, figlia della vittima non è disposta a rinunciare alla condanna a morte della giovane donna 22 enne.

Kobra Rahmanpour è stata arrestata il 5 novembre 2000 dopo l'uccisione della suocera. Secondo l'avvocato di Kobra, la donna ha agito per difesa personale dopo che è stata minacciata dalla suocera con un coltello da cucina. L'avvocato di Kobra inoltre ha protestato perchè la corte non ha considerato il suo reclamo visto che l'omicidio era per difesa personale.

Il suo avvocato ha dichiarato che le ferite sulla mano destra di Kobra Rahmanpour erano dovute alle coltellate della suocera. Al gennaio 2003 la condanna a morte di Kobra Rahmanpour è stata sostenuta dalla corte suprema.

Sembra che Kobra Rahmanpour si era sposata contro la sua volontà con l'insistenza dei suoi genitori ed era stata la vittima della violenza da parte del coniuge.

I genitori di Kobra durante un'intervista al quotidiano iraniano Etemaad chiedono la clemenza dei famigliari della anziana assassinata.

La casa che Kobra in cui viveva fino a 3 anni fa insieme ai genitori e due fratelli era composta di una stanza di 12 e una cucina di 6 metri, situata nel sud povero di Teheran. Tre anni fa per scappare dalla povertà è stata costretta a vivere con un uomo che aveva 43 anni più di lei.

Nonostante ciò tanti iraniani comunicando con i giornali e mass media hanno chiesto dalla famiglia della donna assassinata di perdonare la giovane donna.
Amnesty International nell'anno 2003 ha registrato 106 esecuzioni in Iran.

Lunedì, 02 Febbraio 2004 - 23:26
Iran, vertici partito riformista boicottano voto del 20 febbraio

TEHERAN (Reuters) - Il più importante partito riformista iraniano ha detto oggi di voler boicottare le elezioni parlamentari previste per la fine di questo mese, anche se un garante dovesse revocare la bocciatura centinaia di candidati riformisti.

"Non prenderemo parte alle elezioni del 20 febbraio", ha detto in una conferenza Mohammad Reza Khatami, leader del partito Fronte di Partecipazione.

I riformisti sostengono che la bocciatura di centinaia di candidati renda impossibile realizzare elezioni eque in così poco tempo.

Il partito riformista contesta inoltre la decisione del Consiglio dei Guardiani -- un organismo di supervisione costituzionale composto da estremisti religiosi -- di dichiarare oltre 2mila candidati parlamentari inadatti alle elezioni del 20 febbraio.

La mossa del Consiglio ha spinto l'Iran nella sua peggiore crisi politica da anni ed ha oscurato le celebrazioni per il 25esimo anno dal del ritorno dall'esilio dell'Ayatollah Ruhollah Khomeini per la creazione di uno stato islamico.

Oltre 80 attuali deputati del parlamento da 290 seggi dominato dai riformisti sono fra quelli banditi dalle elezioni.

In un comunicato emesso ieri sera, i parlamentari riformisti - che a decine hanno tenuto un sit-in di protesta in parlamento nelle ultime tre settimane - hanno detto che anche se il Consiglio dei Guardiani ora cederà, il voto deve essere comunque posticipato.

"Anche se tutti i candidati banditi saranno reinseriti nei prossimi giorni, le elezioni devono essere posticipate così che tutti i candidati abbiano il tempo e l'opportunità di prendere parte ad una competizione equa", hanno detto.

Il governo riformista del presidente Mohammad Khatami ha chiesto due volte nei giorni scorsi al Consiglio - composto da 12 membri tra giuristi e clerici islamici - di posticipare il voto.

Se il Consiglio rifiutasse il posticipo, il governo di Khatami potrebbe rifiutarsi a sua volta di organizzare il voto. Khatami potrebbe anche permettere ai governatori provinciali, che hanno un ruolo chiave nell'amministrazione delle elezioni, di realizzare la loro minaccia di dimettersi sulla questione del voto.

Una prima richiesta presentata dal ministero dell'Interno è stata immediatamente respinta, mentre la seconda, presentata sabato, non ha ancora ricevuto risposta.



 

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